arteallalloroblogspot.it

domenica 27 febbraio 2022

Il Mercato del Capo... il "Suk" di Palermo


A Porta Carini due piloni di pietra d'intaglio fanno da cornice ad un quadro di tendoni multicolori che non permettono al sole di penetrare ma che mantengono, con grosse lampade accese, un'atmosfera soffusa e costante. E' per definizione il mercato del popolo di Palermo, dove trasuda opulenza e magnificenza in un intricato labirinto viario, proprio di un "Suk" orientale. La vita del mercato inizia molto presto, i mercanti piazzano la merce in ceste e cassette per "apparare" la frutta e stipare la verdura. Nelle "putie" la gente si "sofferma, talia, tasta e pattia" per poi comprare. I venditori abbanniano invitando ad acquistare la loro merce. Tra loro gli ambulanti vendono lo "sfincionello" altri "riffano" portando in bella vista un cesto con ogni sorta di mercanzia alimentare. Nel pomeriggio, una grossa "quarara" sobbolle, patate e domestiche sono pronte per essere gustate... Tra le putie ecco che, anche qui, l'arte fa capolino: la splendida facciata barocca della Chiesa dell'Immacolata Concezione o ancora la decorazione musiva del prospetto del panificio Morello. "A pupa ru Capu" è il nome dato dai palermitani all'immagine della bella ragazza raffigurata, vera e propria opera d'arte, una delle tante testimonianze del liberty palermitano. Giungiamo così a piazza Beati Paoli, antica e misteriosa setta di "incappucciati" che, tra il sei e settecento, puniva chi perpetrava soprusi nei confronti dei più deboli, qui un antico chiostro tiene in bella mostra gli agrumi di Sicilia pronti a dissetare gli astanti. Potrei continuare a raccontare tanto altro, ma non voglio fare molta letteratura... vorrei solo invitarvi a vivere questa atmosfera unica ed inebriante!



mercoledì 16 febbraio 2022

Ballarò Storia e Arte tra le “abbanniate”





Uno dei quattro mercati storici di Palermo è Ballarò. Vorrei, attraverso questo carnet, trasmettere, almeno in parte, le sensazioni visive, olfattive e sonore che questo "mondo" mi ha trasmesso sin dalla mia tenera età. E' un turbinio di arte, le chiese Barocche di Casa Professa e del Carmine Maggiore, la Torre medievale di S.Nicolò di Bari, di odori penetranti e gradevoli delle innumerevoli spezie ed erbe aromatiche e, tra un brulicare di voci sommesse, le energiche "abbanniate" dei commercianti si ergono tra un caleidoscopio di colori dei teloni che coprono dal sole cocente del sud. Le sensazioni sono inebrianti e si ripetono ogni qual volta ci si immerge in questo magico mondo, arricchendosi di volta in volta di sfumature nuove che si colgono solo con il cuore... provate!

A Lia